Valentina Durante – copywriting e narrazioni | Scrivere (con) il corpo
Copywriter e narratrice. Di tanto in tanto, docente di scrittura creativa.
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Scrivere (con) il corpo

L’autobiografia non esiste. Tutto è autobiografia. Queste affermazioni sono entrambe vere ed entrambe false. È autobiografico tutto ciò che scriviamo perché tutto è stato in qualche misura da noi esperito. Allo stesso tempo, nulla può mai essere registrazione fedele del nostro vissuto, perché la conformazione che prendono i nostri ricordi, nel momento stesso in cui li richiamiamo alla memoria, ubbidisce a strutture narrative finzionali. Nel paradosso che sempre si crea sia quando decidiamo di collocarci nel testo, sia quando scegliamo di non farlo, esiste un punto fermo e un grande mediatore: il nostro corpo.

È attraverso il corpo – centro di percezione – che si compie la nostra esperienza del mondo: non siamo solo gli autori che vogliamo essere, ma anche gli autori che il nostro corpo ci permette di essere. Le metafore usate per descrivere l’identità di un autore – fateci caso – sono spesso fisiche: la voce; il passo o l’andatura… Lo stile, Flaubert diceva di «sentirselo nel ventre», e il famoso «mot juste» lo trovava non raziocinando a tavolino, ma gridando le parole nella prova della «guelade» (schiamazzo o vocìo).

Questo corso parte dal presupposto che lo scrivere è una pratica prima ancora che una passione o un desiderio (o meglio: se restasse passione o desiderio, essa semplicemente non sarebbe). Ed è una pratica che per gran parte del tempo avviene in solitudine. Tracceremo un percorso di definizione del nostro “io autoriale” attraverso le diverse fasi che caratterizzano la postura e l’esercizio dello scrivere: corpo autoriale, immaginario, lettura funzionale alla scrittura, rapporto con la tradizione e la contemporaneità, canone individuale. L’obiettivo: permettere a ciascuno di costruirsi una consapevolezza e una routine per lavorare con soddisfazione e in autonomia.

Nelle otto lezioni si farà largo uso sia di testi che di immagini – pittura, scultura, installazione, performance, video – perché un immaginario solido si nutre sempre della compenetrazione con le diverse arti.

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Programma

Lunedì 20 maggio
1. Il corpo dello scrittore, il corpo della scrittrice

Ogni volta che scriviamo, noi diamo vita a un corpo. Comprendere con chiarezza qual è il nostro io fisico sulla pagina è di aiuto sia per conquistare maturità nella voce, sia – e più concretamente – per dare vita sulla pagina a personaggi tridimensionali e credibili.
Lancio dell’esercitazione: «L’(auto)ritratto di Dorian».

Lunedì 27 maggio
2. Immaginario e vissuto biografico

Ancora prima dello stile, l’immaginario è il distintivo quid che rende tale un autore (altra maniera di dirlo: lo stile diventa peculiare dell’autore, e non blandamente imitativo, quando è espressione di un solido immaginario). Ma in concreto, cos’è l’immaginario? Come lo si esplora e lo si nutre? Autore di riferimento della lezione: Paul Auster.

Lunedì 3 giugno
3. Come leggere (utilmente) per scrivere

Per scrivere bisogna leggere – o almeno così si dice – ma come leggono scrittori e scrittrici? Un approccio utile è di approcciare i testi altrui come insiemi di soluzioni a problemi che, da lettori abili e opportunisti quali siamo, dovremmo cercare di immaginarci. Analizzare un testo in senso lato è spesso poco interessante. Più proficuo è soffermarsi su uno specifico aspetto e vedere come un autore ci lavora: lo faremo con il romanzo Moby Dick di Melville e osservando il corpo, la fisicità del ramponiere Queequeg.

Lunedì 10 giugno
4. Corpo femminile e corpo maschile

Non esiste una «scrittura femminile» così come non esiste una «scrittura maschile»; esistono, però, delle precise idee – storicamente definite e quindi in costante evoluzione – di cosa un corpo femminile sia, e di cosa sia un corpo maschile. E poiché la fisicità non è data solo dall’essere, ma anche dal sentirsi, e poiché ci si sente rispetto a un’idea di mondo condivisa e percepita come dominante, rendersi consapevoli di quel che accade in un testo quando mettiamo in scena un corpo di donna o un corpo di uomo – oltre che le identità più sfumate – ha certo la sua importanza. Autrici e autori di riferimento della lezione: Virginia Woolf, Gustave Flaubert, Marguerite Duras, Sylvia Plath, Marie Darrieussecq – e non solo.

Lunedì 17 giugno
5. Lo scrittore e il mondo (scrivere di sesso)

«Un’opera omologata è un’opera estinta» scrive Aldo Busi. Ma per essere consapevoli di quanto pecchiamo di omologazione (se pecchiamo), dobbiamo aver chiaro rispetto a cosa questa omologazione si produce. Ciò che chiamiamo contemporaneo è l’esito di tendenze che nascono, muoiono, fertilizzano. Vedremo questo processo da un’angolatura particolare e molto fisica: quella della scrittura delle scene di sesso. Com’è cambiata nel corso dell’ultimo secolo la rappresentazione del piacere in letteratura? E cosa significa scrivere una buona scena di sesso oggi?

Lunedì 24 giugno
6. Anatomia della mia scrittura

Una lezione dedicata alla routine della scrittura: come lavorano (e lavoravano) i grandi autori del presente e del passato? Non ne parliamo per soddisfare pulsioni voyeuristiche, ma perché analizzare il modo di lavorare altrui può essere di gran beneficio per il nostro. Ma parleremo anche di canone individuale: proviamo a comporre una cartografia dei luoghi-corpi di autori che amiamo e di autori che, pur ritenendoli validi, respingiamo perché sentiamo la loro fisicità dissonante. Cosa dicono di noi le nostre passioni e le nostre idiosincrasie?

Lunedì 1° luglio
7. Laboratorio

Discussione dei testi prodotti nell’esercitazione «L’(auto)ritratto di Dorian».

Lunedì 8 luglio
8. Laboratorio

Discussione dei testi prodotti nell’esercitazione «L’(auto)ritratto di Dorian».

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Per costi e modalità di iscrizione, visita la pagina sul sito della Bottega di narrazione.